Ispirato dal titolo di uno dei più bei racconti borgesiani, “La Biblioteca di Babele” è ormai un classico letterario. Diretta da Borges, è la traccia della sua biblioteca ideale, una raccolta dei testi che annoverava tra i gioielli della letteratura fantastica.
Ogni grande scrittore comincia con l’essere un grande lettore, e va componendosi nel corso degli anni un suo personale florilegio di preferenze e di esclusioni. Direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires nella quale sembra esistano libri introvabili in altre parti del mondo, Jorge Luis Borges, lettore onnivoro, approfittò di quell’abbondanza libraria per montare e offrire ai suoi ammaliati lettori antologie sorprendenti per erudizione e ironia. Dall’incontro tra Franco Maria Ricci e Jorge Luis Borges nacque l’idea della compilazione della sua biblioteca ideale, una raccolta delle sue letture preferite. London, Chesterton, James Stevenson, Kafka, Kipling e altri convivono in quest’antologia che raccoglie il meglio della letteratura fantastica.
Ispirato dal titolo di uno dei più bei racconti borgesiani, la collana venne chiamata “La Biblioteca di Babele”, è ormai un classico letterario, e insieme uno dei monumenti più affettuosi al grande bibliotecario di Buenos Aires.